Isabel Green, una capace star di Hollywood, ha a fatica vinto il riconoscimento Oscar mezzo “miglior attrice protagonista”.

E sul palco del Dolby Theater, mediante con mano la statuetta affinche sognava fin da in quale momento periodo marmocchia. Dovrebbe essere al apice della contentezza, ciononostante dentro di lei una cosa non va.

Invece all’esterno cerca di occultare fingendo turbamento e titubanza, dentro di lei un turbine di pensieri la apertura separato, per una peso solitaria in cui le riflessioni sulla propria energia si mescolano al esperimento di far viso alla dislocazione presente, mediante un vertice tragicomico affinche la varco a rompere ciascuno abitudine sui “discorsi d’accettazione” e a sistemare con discussione i cardini della sua stessa esistenza.

Note di direzione artistica

Nel caso che non vi foste in passato imbattuti nel libricino del pensatore coreano Byung-Chul Han, “La gruppo della stanchezza”, andate verso procurarvelo: pochi euro, molta gratificazione. Han descrive la nostra modo la “societa della stanchezza”. Non esiste ancora lo scontro-confronto tra possessore e operai, non c’e il ostile da avvilire , la rinnovamento da sognare. Datore di sforzo e lavorante coincidono: siamo noi stessi. Noi ci imponiamo ritmi lavorativi ed esistenziali degni del peggior modello fordista, noi siamo al contempo schiavi e schiavisti. Per eterna “prestazione”, il periodo, incluso il periodo, diventa “produttivo”, una laccio perversa in quanto pare inarrestabile. La deduzione semplice di un siffatto stato di cose e una esaurimento imponente, insensato, analogo alla morte.

Vedete in quella occasione apparire nuove malattie quali la paura del burn-out. Depressi ovvero isterici, comunque spossati e sfiniti. Da queste premesse e sorto Isabel Green.

Volevo comprendere un modo attraverso urlare di presente tilt epocale. Farlo mediante mancanza di serieta e umorismo, chiaramente (non serve qualche accludere altra “pesantezza”).

Ho raccolto Emanuele Aldrovandi, ho condiviso per mezzo di lui il idea di Han e altre considerazioni affinche vi economia, attraverso non dilungarmi esagerazione. Vi basti conoscenza affinche dai nostri incontri, numerosi, dalle nostre riunioni, turbolente, dal nostro gara, veloce, e uscito codesto magro pregiato trattato.

Pilar mi e parsa improvvisamente l’attrice perfetta in Isabel. L’ho convocazione e lei ha risposto per mezzo di capace slancio: “E’ vent’anni in quanto lavoriamo assieme, Sere, e non abbiamo ora in nessun caso condiviso un soliloquio. Era adesso, cavolo!”.

Isabel e una superiore star di Hollywood. Bella, famosa, ricca e anche brava. Isabel ha atteso l’Oscar verso esteso, come Di Caprio, e infine, che Di Caprio, lo ottiene insieme “Life of Mother Theresa”. Un allucinazione cosicche si realizza, la tanto ansia dedicazione. Ora puo conversare davanti a milioni di persone. Durante lato, la statuetta d’oro dell’Oscar. Bensi quello perche dira non sara per nulla quegli in quanto ci aspettiamo. Magro all’ultimo, innanzi, ancora dopo l’ultimo attimo del periodo, Isabel ci sorprendera e adagio, fra una sghignazzata e una stilla, scivoleremo, come privo di accorgercene, interiormente il esagerazione delle nostre stesse vite. Quel errore perche dunque adeguatamente descrive Han.

Il scritto coglie i punti critici pero li tiene per giusta lontananza, la regia li compone insieme attenzione con un dipinto lavato sulla teatro disegnata da Maria Spazzi come una abbondante stella nera accartocciata, il rimanenza lo fa Maria Pilar Perez Aspa, con una delle sue migliori prove: durante un sfavillante veste amaranto, fuori e all’interno il corso di serieta, l’invettiva e la ammissione pubblica, imbarazzi comici e punte di intensita drammatica, con un’adesione certamente conturbante al protagonista di questa donna di servizio spezzata dall’eccesso di richiesta contro nel caso che stessa

Sara Chiappori, la Repubblica

Nelle sue note di organizzazione Serena Sinigaglia definisce Maria Pilar l’attrice perfetta attraverso Isabel e quanto permesso con teatro Bausch ne e la accertamento. Si ride, si gioca sul alternanza di vocabolario, sulle imprecazioni durante iberico e sugli scatti di collera della star, tuttavia esso in quanto viene facciata per mezzo di il prosecuzione del documento e una cameriera in quanto commuove in la sua pena d?animo